41) "LA SALAMA DI FERRARA" - ANNA MARIA MARCANTONI MARINI | RIMINI

Apro gli occhi nella stanza semibuia, li richiudo subito spremendo per un attimo anche le meningi.

Dove mi trovo? Non c’è dubbio, sono sdraiato in un comodo e soffice letto. Mi stiracchio allungando braccia e gambe, poi mi ritiro come un riccio dentro un’alcova che mi trattiene ben saldo avvolgendomi teneramente con il suo calore.

Sento solo il rumore lontano di un Folletto che lentamente dal corridoio si avvicina alla porta.

Con svogliatezza mi siedo sul bordo del letto.

Non c’è stato bisogno della sveglia. L’orologio sul comodino indica le otto, è ora di affrettarmi.

Ieri sera, dopo una giornata stressante, mi è stato difficile prendere sonno, “gira di là volta di qua”, pensavo di andare fuori per smaltire la stanchezza fisica in altra maniera, Morfeo non voleva prendermi fra le sue braccia!

Era già tardi, il mio intervento in riunione previsto per l’indomani mattina, forse ne avrebbe risentito se fossi uscito, o forse no...

Proprio quando stavo pensando cosa fosse meglio fare, sul comodino ho notato quel libro, sfiduciato, senza speranze ho sfogliato le pagine, quasi come un automa.

L’idea è stata geniale, una sorpresa. La mia mente si è distesa, ho fatto un viaggio interiore fra l’esperienza vissuta in prima persona e quella immaginaria, in un ambiente amichevole in compagnia dell’amico libro.

Una lettura scorrevole, una storia simile alla mia, mi ha coinvolto fino al punto che ho divorato le pagine una dietro l’altra come le “ciliegie”.

E’ stata una sorpresa trovare quel il libro sul comodino ... (segue - totale battute: 9156)

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[ 30 November, 2010 ] • [ eureka ]

40) "HYDROFIELE" - ENRICA DEL ROSSO | BOLOGNA

Nettuno è al centro del sistema. Del nostro sistema, localizzato nel quartiere di Piazza Maggiore, squadrata e ampia come la fronte di un uomo sulla cinquantina. Mi è capitato di fantasticare in questo senso, di credere che durante la progettazione avessero tratto ispirazione dal volto asciutto di un personaggio illustre, ma non necessariamente affascinante. Il Signore dei Mari, dal canto suo, possiede magnificente bellezza. Nel suo nudo classicheggiante riscopro il fascino squisitamente estetico che il corpo umano sfrutta per ammaliare e schiavizzare.

La fontana della perdizione, dove l’erotismo si avviluppa alla carne. E potrei mai scappare? Non lo so. Di certo non voglio. Mi sono innamorata di quel simulacro sublime come ogni essere umano ama il proprio compagno di vita: perdutamente. Se non ci fosse la statua del dio a fecondare la città con il suo vigore maschile, Bologna sarebbe solo una sterminata pianura di femmine sciape. Come Lina. L’insignificante sposa sempre il ridicolo ed ella rappresenta proprio questa unione intestinale e spiacevole. Come dire, matrimoniale.

Mi sistemo i bottoni del tailleur, riflettendomi nello specchio appeso alla parete del corridoio, ma non smetto di ricontrollarmi anche dopo, assicurando che la mia linea distinta si propaghi lungo le vetrine di via Rizzoli. I miei tacchi battono forse con una certa insistenza sulla pavimentazione, come per chiamare un maggiordomo. Meriterei un vascello di servi, il cui unico scopo sarebbe ritardare l’avvento del loro giorno fatale per poter esaudire ancora i miei capricci. Mi è stato negato questo diritto. E allora in via Rizzoli, strada frivola e prostituita alle migliaia di persone che la solcano, i miei tacchi devono battere con una certa insistenza. Lo pretendo... (segue - totale battute: 19346)

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[ 30 November, 2010 ] • [ eureka ]

39) SULLA LINEA DEI MARI - NICOLA FABIO VITALE | CIAMPINO (RM)

Natalie era una ragazza dallo sguardo che accendeva la notte e lasciava intuire un cuore bollente.

Jean la vide, per la prima volta, alla fermata dell’autobus illuminata dalla luce fredda di un lampione mentre guardava partire, rassegnata, il pullman pieno di passeggeri. Gli rimase nel cuore l’espressione calata sul volto di quella ragazza di circa 25 anni dai lunghi capelli neri raccolti in una coda che si poggiava, morbida, sulla spalla. All’improvviso gli era sembrata svuotata da un misterioso malessere. Ebbe la sensazione di poter leggere i suoi pensieri, sembravano tormentati dalla convinzione che per lei non ci fosse mai posto. «Vuole un passaggio signorina?» chiese Jean dopo essersi avvicinato con la macchina. «No grazie» rispose lei mostrando un’espressione difficile da definire e le mani abbandonate lungo i fianchi che sembravano prive della forza necessaria per inseguire qualsiasi scopo.

La vita di Jean era simile allo sguardo di Natalie, lasciava tracce di sé nei luoghi in cui passava ma era difficile da definire. Jean era un commesso viaggiatore che, grazie all’abilità dimostrata nel suo mestiere, poteva permettersi lussi e stravaganze di ogni genere. Aveva iniziato a lavorare a 19 anni spinto dal desiderio di non avere costrizioni. Detestava l’idea di dover timbrare un cartellino, essere costretto a relazionarsi con colleghi che non si era scelto e il senso di soffocamento che gli davano le pareti di una stanza d’ufficio. Desiderava sentirsi libero. Era il suo desiderio più grande che aveva influenzato ogni scelta. Non si era mai comprato una casa. Non voleva punti di riferimento. Non voleva metter radici. Aveva deciso di vivere negli alberghi delle città in cui passava.

Aveva deciso di soggiornare anche a Santa Maria di Leuca nella Villa Meridiana della catena dei Caroli Hotels. Sembrava aver scelto una delle tante tappe del suo viaggio infinito, ancora non sapeva che quel posto avrebbe cambiato la sua vita... (segue - totale battute: 13084)

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[ 29 November, 2010 ] • [ eureka ]

Hotel Universo
Golden Book Hotels:
CAROLI HOTELS 



[ 29 November, 2010 ] • [ eureka ]

38) "IL CAFFE' SETTIMELLI A BORGO STRETTO" - MAURIZIO BASCIA' | REGGIO CALABRIA

Ci sono momenti in cui, di colpo, ci rendiamo conto dello scorrere del tempo: simile alle onde del mare, il tempo che passa rimodella incessantemente le spiagge della vita modificando, ma più spesso distruggendo, quei fragili castelli di sabbia della memoria che sono le persone, le cose o i luoghi legati ai nostri ricordi. E’ un’esperienza a volte triste, a volte drammatica, a volte provoca solamente un senso di nostalgia, come quello che ho vissuto anche io, qualche anno fa, quando, ritornato a Pisa non ho più ritrovato il “Caffè Settimelli” sotto i portici di Borgo Stretto. Negli anni sessanta, dopo il Liceo a Cosenza, mi ero iscritto all’Università di Pisa dove frequentavo, con alterne fortune, la facoltà di Ingegneria... (segue - totale battute: 10573)

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[ 29 November, 2010 ] • [ eureka ]

37) "IN SOSPESO" - GIUSEPPE ACCIARO | BOLOGNA

Il dottor Lanfranchi si sistemò il suo cappello in stile vintage anni cinquanta e cominciò ad addentare il panino con la salsiccia ancora fumante. Le due infermiere slave che lavoravano al maggiore si rivolsero a Khaleb in un italiano abbastanza corretto. Mentre le patatine le scivolavano in bocca con la velocità di pesci guizzanti, una di loro raccontava all’altra un buffo aneddoto su un episodio avvenuto in Slovenia, ammiccando a Khaleb, che si mostrava sempre coinvolto nei discorsi dei suoi clienti. Arrivarono altre persone e le voci degli astanti si mescolarono formando un cacofonico background. I presenti erano quasi tutti dei lavoratori che conoscevano da tempo Khaleb, e si servivano da lui durante le pause lavorative o prima di prendere servizio. La sua paninoteca era molto fornita e non mancavano vari tipi di dolciumi... (segue - totale battute: 8849)

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[ 25 November, 2010 ] • [ eureka ]

36) "ECCOMI" - FRANCESCO CELLINI | PESCIA (PT)

Ci voleva tanto a spedire quel file? Sicuramente, più di quanto possa fare il tuo cervello rimasto impostato sugli anni ottanta. Allora sai cosa faccio? Mentre ti connetti alla Matrix e scarichi l’applicazione “usare la posta elettronica” io ti saluto. Oggi, bella, è il mio ultimo giorno prima delle mie vacanze. Guarda, ho i giorni segnati sula parete manco fossimo a San Quintino. E alle sei si parte. Quindi… mi spiace… riuscirai a sopravvivere senza un reply? Tanto non sai nemmeno cos’è un reply … e poi se hai bisogno puoi raggiungermi sul cellulare. Hai presente, un cellulare? Ecco. Brava. Quello... (segue - totale battute: 6688)

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[ 24 November, 2010 ] • [ eureka ]

35) "SCHERZI DEL DESTINO" - ANDREA MONGILARDI | PESCHIERA BORROMEO (MI)

Dieci letti diversi ogni mese. Anna si era divertita a fare questo curioso calcolo, frutto della sua frenetica vita di manager con la valigia, che da ormai tre anni la portava in giro per l’Europa. Non passava settimana senza che si infilasse su un aereo e finisse a dormire in qualche bell’albergo. Non che non le piacesse. Al contrario. Era fiera di sé e contentissima del suo lavoro. E amava terribilmente rimpinguare ogni volta il suo prezioso diario di viaggio con le annotazioni sui luoghi dove andava a dormire. Li sceglieva sempre di persona, con cura. Evitando quei grandi alberghi tutti uguali e andando alla scoperta di piccole strutture di grande personalità, dove potesse davvero sentirsi un po’ a casa, in un posto raccolto e accogliente.

È che, da qualche tempo, il fatto che quei letti fossero sempre vuoti le pesava terribilmente. Erano oramai un paio di mesi che aveva invitato Paolo a uscire dalla sua casa e dalla sua vita. «Domani parto per Milano - aveva detto perentoria -. Mercoledì, quando torno, non voglio vedere più né te né le tue cose».

Lui, in silenzio, aveva ubbidito al diktat. Era una persona troppo intelligente per non capire che quando una donna arriva a quel punto, non c’è più discussione che tenga. Mica che fosse contento. Al contrario: aveva il cuore spezzato... (segue - totale battute: 7814)

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[ 23 November, 2010 ] • [ eureka ]

34) "LUCIA DELLA PIOGGIA" - SILVIA FAVARETTO | MARCON (VE)

Quando mia madre rimase incinta di me, non si usava fare ecografie. I figli arrivavano come li mandava il Signore e li si vedeva, per la prima volta, quando uscivano, insanguinati e urlanti, dal corpo della madre. E il 12 gennaio di un anno ormai lontano, la bimba insanguinata che usciva dal corpo di una donna sfinita, ero io. Una bambina bellissima, bionda, di porcellana delicata. Le piccole manine perfette, affusolate, le guance tonde e la bocca a cuore, come disegnata. I capelli morbidi come fili di seta, due tenui sopracciglia appena percettibili, le ciglia folte e chiare. Ma, nonostante l’ostetrica mi colpisse più volte per farmi reagire, io non emisi nessun vagito. Mia madre si accorse subito che c’era qualcosa che non andava, ma vedermi così bella, serena, con i lineamenti distesi, la tranquillizzò e pensò “se non vuole piangere ora, va bene. Avrà tempo e ragioni per piangere quando sarà più grande”. Così non fu. Col passare degli anni la mia pelle chiara, i lunghi capelli biondi e i grandi occhi azzurri facevano avvicinare tutti i passanti a mia madre, per farle i complimenti. Lei sorrideva timidamente e spingeva via il passeggino, affinché non se ne accorgessero. Mia madre non voleva che capissero che ero muta. Ho sempre avuto il mio modo di comunicare, ma non con la voce. Mia madre non lo viveva bene, sentiva che la mia menomazione era una vendetta del destino per avermi concepita fuori dal matrimonio. Aveva avuto una relazione con un uomo sposato, vent’anni più anziano di lei, che le aveva promesso mari e monti, senza nessuna intenzione di mantenere la parola data. Ancor prima della mia nascita lui le aveva fatto sapere che per nessuna ragione avrebbero dovuto rivedersi... (segue - totale battute: 6778)

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[ 18 November, 2010 ] • [ eureka ]

33) "GLADIATORE" - FABIO TALOTTI | NAPOLI

Fin da piccolo il destino mi aveva riservato prove molto dure, il luogo dove nacqui era già una di queste. Nascere in Africa, nel luogo dov’è cominciata l’umanità, significa avere il colore della pelle come quello della tua terra che, molto spesso, è stata bagnata dal sangue della tua gente. L’Africa incarna lo spirito dell’uomo che è in grado di fare cose straordinarie ma, nello stesso tempo, è capace di commettere azioni imperdonabili. Fu per questo che i miei genitori pensarono che farmi nascere in una terra migliore mi avrebbe dato una vita più felice della loro.

La mia storia comincia così, in una nave stracolma di profughi diretta verso l’Italia. Nessuno sentiva i miei primi vagiti tra tutte quelle urla, né mio padre rimasto in Africa, né mia madre che giaceva senza vita sul fondo di quella stiva. Certo, i miei genitori non avrebbero voluto farmi nascere in quelle condizioni ma in fin dei conti non è così facile decidere il luogo in cui nascere. Nonostante tutto, il loro volere era stato in qualche modo esaudito: vivere lontano da un paese sfiancato dalla guerra.

Chi si prese cura di me, nei miei primi giorni di vita, è un mistero ma, chiunque fosse, riuscì a tenermi in vita per poi consegnarmi alle autorità italiane. Era il venticinque aprile, il giorno della festa della liberazione italiana, mi diedero il nome di Marco, il santo evangelista che morì proprio in quel giorno. Il nome Marco ha origini latine e significa sacro al dio Marte; non ci fu nome più appropriato che potessero darmi viste le guerre che opprimevano tutto il continente africano. Fui affidato ad un orfanotrofio al centro di Roma, in via Merulana, una strada alberata che porta alla Basilica di San Giovanni in Laterano... (segue - totale battute: 40425)

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[ 18 November, 2010 ] • [ eureka ]

32) "SCONOSCIUTO" - ROSANNA FIGNA | PARMA

Il Large Hadron Collider è un acceleratore di particelle, situato presso il CERN di Ginevra.

È il più grande e potente finora realizzato. Può accelerare protoni e ioni pesanti fino al 99,9% della velocità della luce e farli successivamente scontrare, raggiungendo un'energia, nel centro di massa, di 14 teraelettronvolt. Simili livelli di energia non erano mai stati raggiunti fino ad ora in laboratorio. È costruito all'interno di un tunnel sotterraneo lungo 27 km situato al confine tra la Francia e la Svizzera, in una regione compresa tra l'aeroporto di Ginevra e i monti Giura, originariamente scavato per realizzare il Large Electron-Positron Collider (LEP). Il tunnel si trova a 100 m di profondità in media.

I componenti più importanti dell'LHC sono gli oltre 1600 magneti superconduttori raffreddati alla temperatura di 1,9 K (-271,25 °C) da elio liquido superfluido che realizzano un campo magnetico di circa 8 Tesla, necessario a mantenere in orbita i protoni all'energia prevista. Il sistema criogenico dell'LHC è il più grande che esista al mondo.

Il 10 settembre 2008 i protoni hanno percorso per la prima volta con successo l'anello principale dell'LHC. Il 19 settembre 2008 le operazioni furono fermate a causa di una seria rottura tra due bande magnetiche. L'LHC ha ripreso la sua attività il 21 novembre 2009 alle ore 03:00 locali... (segue - totale battute: 15325)

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[ 04 November, 2010 ] • [ eureka ]

Hotel Universo
Golden Book Hotels:
HOTEL UNIVERSO



[ 04 November, 2010 ] • [ eureka ]

31) "BRICIOLE" - LUDOVICA MAZZUCCATO | SAN MARTINO DI VENEZZE (RO)

Devo ingannare il tempo. Marco atterrerà a Bologna non prima di stasera.

Non ci vediamo da quando sei mesi fa è partito per l’Iraq in missione di pace.

Così, accolta dal tepore di questa domenica d’autunno, passeggio per le mia Ferrara che è intenta a prepararsi al rito del pranzo; passeggio per le sue vie medioevali, come una specie di Pollicina che, invece di raccogliere molliche di pane per ritrovare la strada di casa, cerca di captare i profumi esalati dalle cucine per nutrire i ricordi.

Se fosse mattina presto, a conquistare il mio olfatto sarebbe il profumo di pane così intenso da far pensar che Ferrara sia nata da un pugno di farina, impastata con l’acqua del Po e cotto al fuoco vivo delle tradizioni.

Sì, qui il pane profuma ancora e riesce anche a coprire il fritto del Mc Donald’s!

Mentre questi pensieri mi inebriano la mente passo proprio davanti al panificio che si trova vicino all’Hotel Annunziata. Anche quando è chiuso si sente odore di buono... (segue - totale battute: 18250)

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[ 03 November, 2010 ] • [ eureka ]

Palazzuolo sul Senio
Golden Book Hotels:
ALBERGO ANNUNZIATA



[ 03 November, 2010 ] • [ eureka ]