61) "UNA DECISIONE DIFFICILE" - IRENE ZANETTI | BRESCIA

Nove mesi possono essere tanti o pochi, durare un'eternità, svanire in un battito di ciglia, oppure, semplicemente, possono non trascorrere. In quel caso ci si trova proiettati nel futuro spaesati e confusi come è accaduto a me. Sono seduta sul bordo della piscina panoramica. Nonostante tenga lo sguardo fisso sul paesaggio montano circostante, continuo a sentirmi osservata. Un pancione come il mio attira sempre molte attenzioni; il fatto che soggiorni da sola, poi, non fa che aumentare la curiosità dei villeggianti. Il peso degli sguardi mi rende nervosa, ho bisogno di rilassarmi. Con fatica mi alzo e raggiungo la mia sdraio. Infilo l'accappatoio e le ciabatte coordinate che ho trovato in camera al mio arrivo in hotel e, con cautela, raggiungo la sala relax. Come al solito è vuota; tutti preferiscono la sauna, la piscina o il centro benessere. A me, invece, piace molto: le luci soffuse, il leggero profumo di incenso e gli spartani lettini bordeaux corredati da un cuscino bianco cilindrico, mi trasmettono un forte senso di pace ed intimità. Giusto quello di cui ho bisogno in questo momento. Mi sdraio sul lettino in fondo. E' il mio preferito perché, essendo per un quarto nascosto da una colonna, sembra più accogliente degli altri. Chiudo gli occhi e mi lascio cullare dalla lieve musica che con discrezione aleggia nella stanza... (segue - totale battute: 9327)

 

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[ 27 settembre, 2009 ] • [ eureka ]

60) "LA CAMERA (OBSESSION)" - ALESSANDRO TACCONI & PIERO PEZZONI | DAIRAGO (MI)

È la prima cosa che vedete: l’orecchio. Non nella sua interezza, questo è chiaro. Qualche lembo, ma sufficiente a farvi capire che si tratta di un orecchio umano. Da una parte vi è una porta di legno dall’altra, ovviamente, il cranio cui è attaccato l’orecchio.

È un maschio, razza caucasica, età cinquant’anni circa, alto un metro e ottantasette, capelli spettinati. Ivan è appoggiato alla superficie liscia della porta. Scosta con la mano destra un quadretto, il prezzario della stanza numero 23.

Alta stagione (magg.-sett.) 80 euro
Bassa stagione (ott.-apr.) 60 euro


Le guance sono ricoperte da peluria ispida e rossiccia. In lontananza, prima attutiti poi sempre più nitidi, due colpi seguiti da una pausa. Uno-due colpi e pausa. Rumore come di passi su moquette soffice e marrone.
-Non è niente!- sospira Ivan.
Si allontana dalla porta. Sembra sia trascorso un tempo lunghissimo appoggiato a quella parete. Spalla e guancia, poco prima perfettamente aderenti alla superficie, sono intorpidite e formicolanti... (segue - totale battute: 13701)

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[ 27 settembre, 2009 ] • [ eureka ]

59) "BRIGITTE" - LELLA CERVIA | CARRARA (MS)

La moquette rendeva ancora più silenzioso il suo incedere lungo i corridoi dell’Hotel. Doveva proprio risolvere il caso, era il suo primo incarico ma lei avrebbe preferito starsene a letto, quella mattina. Erano le sei, albeggiava e non aveva ancora bevuto un caffé. Le porte delle camere erano di legno chiaro con maniglie satinate in argento. Non esistevano numeri ma nomi, ogni stanza aveva il suo. Viola era al primo piano, in fondo al corridoio a destra e lì la cameriera aveva sentito prima un grido soffocato e poi un tonfo, alle quattro e trenta della mattina. Strana ora per scomparire, sì perché la stanza era vuota, completamente sottosopra ma senza vita all’interno... (segue - totale battute: 12332)

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[ 27 settembre, 2009 ] • [ eureka ]

58) "PROMESSA" - GIORDANO SAMMURI | LIVORNO

La pioggia cade fitta e leggera, come il precipitare di migliaia di fili di seta. È molto raro imbattersi in una giornata simile a metà luglio, ma non insolito. L’hotel è gremito di clienti, come sempre da centodieci anni a questa parte. Ricordo come fosse ieri la faccia soddisfatta di Giovanni Palmieri quando vi fu l’inaugurazione, con gli invitati accorsi da tutta la Toscana: notabili, dottori, avvocati, insomma, quella che era ritenuta il migliore esempio di questa umanità in perenne cammino. C’erano anche molte persone del posto, per lo più contadini che fino a due anni prima si occupavano degli olivi che prosperavano sul terreno nel quale l’Hotel Ambassador affondava le radici di pietra e mattoni. Giovanni lo aveva battezzato così, in onore di suo nonno, Mario Palmieri, che era stato ambasciatore italiano presso Rio de Janeiro. Giovanni non perdeva mai occasione di raccontare di quella volta in cui suo nonno aveva incontrato Garibaldi, approdato nel porto di Rio con la Mazzini; andava talmente fiero della sua famiglia da allestire a piccolo museo una sala a piano terra dell’hotel. Certe volte, di notte, quando tutti dormono e non si ode il minimo rumore, tranne quello delle gocce di rugiada che cadono dalle foglie, amo raggiungere il piccolo museo. Sfioro gli oggetti raccolti nelle teche, sfoglio i libri e i diari, guardo a lungo i dipinti che ritraggono volti trascorsi come le albe e i tramonti, mi soffermo davanti alle fotografie, vecchie immagini in bianco e nero che incorniciano persone in posa, un poco rigide di fronte a quello che doveva sembrare uno strumento tanto innovativo quanto temibile. Una di esse ritrae la famiglia Palmieri con il personale dell’hotel; qualcuno, sul margine inferiore della fotografia, ha scritto con calligrafia elegante e leggera: estate 1908... (segue - totale battute: 11883)

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[ 16 settembre, 2009 ] • [ eureka ]

57) "HOTEL RINASCIMENTO" - GIORDANO SAMMURI | LIVORNO

J.P. Salinghieri aprì gli occhi un attimo prima che la voce atona e metallica del pilota filtrasse nell’abitacolo annunciandogli l’arrivo. Si concesse un lungo sbadiglio, stirò i muscoli tanto che credette di aver guadagnato dieci centimetri di altezza e scese dalla navetta. I lunghi viaggi nei siderei lo esaurivano e non si sarebbe mai abituato allo sgradevole formicolio nelle ossa che gli procurava la gravità artificiale. In gergo lo chiamavano tremito dell’astronauta, ne soffrivano una persona su dieci. Un uomo in livrea color porpora e un assurdo cappello nero gli si fece incontro, fermandosi con un cenno di inchino. -Benvenuto a Hotel Rinascimento signor Salinghieri. Siamo magnificati della sua presenza- J.P. Salinghieri doveva ancora riprendersi dai trentacinque giorni di viaggio e dal rumore di sottofondo che la stanchezza produceva nelle sue sinapsi, per apprezzare a pieno l’insolito saluto dell’inserviente. Un uomo privo di capelli attraversò la cortina di luce azzurra che la maggior parte degli hotel orbitanti usava per celare lo scalo delle navette. -Mastro Salinghieri, benvenuto!- l’uomo era piuttosto basso e pingue come se fosse appartenuto a un pianeta ad alta gravità. Salinghieri lo riconobbe come il proprietario di Hotel Rinascimento; frugò nella memoria appesantita dal viaggio spossante e trovò il nome... (segue - totale battute: 10897)

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[ 16 settembre, 2009 ] • [ eureka ]

56) "La lunga notte" - CRISTINA DAMO - Borgo Podgora (LT)

Entrata nella camera dell’hotel si gettò sul letto. Sfinita osservava il soffitto. Le ore di viaggio non erano state molte ma il caldo soffocante le aveva rese infinite. Appena la temperatura corporea prese a scendere decise di smetterla di fissare un bianco nulla e di farsi una doccia. Pochi secondi dopo l’acqua di una meravigliosa doccia le rigava il corpo, si sentì subito rigenerata. Tornò nella stanza, prese la valigia e l’aprì. Tirò fuori una canottiera e un paio di culottes, tolse l’asciugamano che l’avvolgeva e indossò l’intimo che avrebbe sostituito il pigiama per quella notte. Poi prese gli indumenti per il giorno dopo e li appoggiò alla sedia. Non disfaceva mai completamente la valigia, era una sua piccola mania. Infine prese il libro del suo autore preferito, pregustando la lettura che ne sarebbe seguita di lì a qualche minuto. Riportò l’asciugamano in bagno, si lavò i denti, e quando fu nuovamente nella stanza, spense il condizionatore e prese il lavoro per darle un’ultima occhiata. Si sedette alla scrivania che fortunatamente era abbastanza spaziosa e aprì la cartellina. In una busta c’era la lettera, ovviamente l’originale che era stato peritato... (segue - totale battute: 15841)

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[ 13 settembre, 2009 ] • [ eureka ]

55) "2 O 3" - ROBERTO LOMBARDI | ZAGAROLO (RM)

Poche cose tradiscono come la voce e gli occhi, la voce, soprattutto. Al di là di quello che si dice, intonazione, impostazione e volume raccontano storie parallele a quelle che simultaneamente escono dalla stessa bocca. Brian parlava da persona intelligente, sensata. Aveva portato suo figlio Peter a fare un viaggio a Praga. Ne avevano bisogno tutti e due. Per entrambi avere Lorna lontana era un grande dolore. Madre di Peter, un ragazzo di tredici anni, e quasi ex-moglie di Brian, era una donna bella, determinata e con un sottile gusto della crudeltà. Era infatti solo per crudeltà che aveva sposato quell’uomo così tranquillo, prevedibile, vulnerabile. La faceva sentire importante. Non era un mistero che lui fosse pazzo di lei. Avevano fatto quel figlio, Peter, per convenzione sociale e/o per istinto. Da sempre lei aveva avuto le redini della situazione. Il suo lavoro di direttrice commerciale di una grossa ditta che produceva dispositivi di precisione, la portava in giro per il mondo. Incontrava presidenti di consigli di amministrazione, imprenditori d’assalto e funzionari governativi corrotti. Con tutti sapeva parlare, a tutti sapeva vendere. Di nascosto, ma solo di nascosto, la sua passione erano i sigari, che fumava in qualunque stanza di hotel prima di dormire. Nondimeno, sapeva preservarsi alito e dita dal forte odore che l’avrebbe fatta prendere per un vecchio d’altri tempi. Usava un collutorio e una pomata alla menta che una sua amica erborista aveva creato per lei. L’odore naturale di Lorna, o meglio il suo profumo era davvero pura sensualità. Poche gocce di bagnoschiuma alla lavanda che sposava la sua pelle come la più perfetta delle combinazioni la rendevano unica. Emanava un messaggio ormonale intenso e secco per ogni maschio che le si avvicinava che era quasi una sberla per il sistema endocrino dei rappresentanti del sesso opposto al suo. I suoi modi erano accattivanti, ma spicci.. Senza inutili circonlocuzioni arrivava al punto, precisa. Ma con quella stessa determinazione si sbarazzava di cose e persone che non le servivano. Forse un giorno aveva amato Brian, ma questo apparteneva al passato. Ora lei era da qualche parte del nord Europa a spiegare le meraviglie dei suoi cataloghi e del nuovo sistema di distribuzione giapponese. E Brian, invece, era solo un impiegato in un ufficio postale... (segue - totale battute: 4433)

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[ 10 settembre, 2009 ] • [ eureka ]

53) "PRENOTAZIONI PERICOLOSE" - EURWEN TRUMPER | PADOVA

Vi siete mai chiesti cosa potrebbe succedere se vi sentiste dire al telefono dal personale di un albergo: “mi spiace ma siamo al completo per la stagione”? Ebbene questo è ciò che capitò a Nicola quando chiamò l’albergo che aveva scelto con cura. Erano mesi che programmava di alloggiarvi per trascorrere le sue tanto agognate ferie estive, ma purtroppo dovette optare per un altro hotel con suo gran rammarico. Si disse “questo è quello che succede negli hotel più esclusivi se non si prenota in anticipo” ed infatti aveva proprio ragione. Ma lui voleva a tutti i costi soggiornare in una località esclusiva frequentata dai personaggi più noti della società italiana ed internazionale e così dovette optare per un quattro stelle situato in una zona meno centrale ma comunque nota come quella di Taormina. “Non importa”, si disse, “male che vada conoscerò qualche soubrette o attricetta alle prime armi”. Ma non immaginava cosa sarebbe potuto accadergli. In quel soleggiato mattino di metà giugno i gabbiani volavano in alto nel cielo e l’aria marina arruffava i capelli, così Nicola era pronto a cominciare la sua vacanza... (segue - totale battute: 10341)

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[ 07 settembre, 2009 ] • [ eureka ]

52) "DISOGGIORNO IN SOGGIORNO" - EURWEN TRUMPER | PADOVA

Ecco come riassumerei la vera essenza positiva e perfetta di un hotel se potesse parlare in poche parole. Infatti probabilmente vi sarete accorti che sono edifici tutti diversi, impossibile tentare di riprodurli in modo esatto, almeno nella “vecchia Europa”, dove ancora le vecchie tradizioni ed abitudini conditi con qualche sano principio rimangono radicati nelle persone che la popolano. Ne ho visti molti per i più vari motivi durante la mia vita relativamente giovane e nessuno ha mai potuto essere minimamente paragonato all’altro ed è proprio questo il loro bello, non si sa mai cosa aspettarsi. Grandi, piccoli, d’epoca, moderni, rustici, di città, di montagna, di mare, delle terme, di periferia, per persone d’affari, di lusso; catene notissime in tutto il mondo, a conduzione familiare, in mezzo al nulla o nel centro di tutto, ognuno comunque e sempre con la propria anima distinta... (segue - totale battute: 10298)

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[ 07 settembre, 2009 ] • [ eureka ]

50) "VACANZE RELAX" - ELISA PUNTIROLI | CERVIA (RA)

La crisi economica ha colpito davvero tutti; ma andare in vacanza è diventato ormai, al giorno d’oggi, un fabbisogno primario dell’uomo.

Il turista non rinuncia alla settimana (o anche solo a pochi giorni) lontano dallo stress quotidiano e cerca luoghi in cui evadere, preferibilmente a costi contenuti.

L’uomo in questione ha appena sorpassato la cinquantina e decide di andarsene al mare, solo soletto, al solito Hotel a conduzione familiare... (segue - totale battute: 1647)

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[ 02 settembre, 2009 ] • [ eureka ]