112) "MANI INSANGUINATE SUI CAPELLI BIONDI" - ALESSIA & MICHELA ORLANDO | FISCIANO (SA)

Il camion arrancava sulla salita del Verghereto. Un telefono stava per squillare. Ogni volta che Joseph transitava da li, trovava utile sostare per acquistare il pecorino di Fossa. Era ormai divenuto un rito da quando, un paio di anni prima, aveva ceduto d’impulso alla voglia di riassaggiarlo. Aveva nevicato tutta la notte sugli Appennini. La neve fresca non aveva ostacolato la sua marcia forzata verso la consegna di un carico di motociclette nella zona di Forlì. Aveva notato l’indicazione di un negozio in cui si vendeva quel formaggio tipico, molto costoso, ma gradevolissimo. Ne era rimasto fulminato quando l’assaggiò la prima volta. Anche in quel caso aveva effettuato una consegna nei pressi di Forlì e si era concesso una pausa a Santarcangelo di Romagna. Era capitato nel bel mezzo di una iniziativa di promozione della notissima rassegna di teatro giovane, che vi si tiene a cadenza annuale. Il paese appariva ancora più vitale del solito. Orecchiando i commenti positivi di persone che uscivano da una trattoria, vi era entrato. Era capitato accanto all’immenso drammaturgo Leo De Berardinis, che quell’anno avrebbe diretto il festival e non poteva certo immaginare che nel suo destino ci sarebbe stato il tragico coma decennale. Se ne era stato a guardare la sua chioma e lo sguardo volitivo ed ogni volta che lo sentiva parlare con una bellissima ragazza bruna, la sua voce lo faceva vibrare, trasmettendogli sensazioni antiche. Gli pareva di sentire la voce del nonno, quando gli raccontava dell’orco e del bosco incantato. Anche i suoi intensi silenzi gli parlavano. Accadde spesso, ogni volta che con lo sguardo posato lentamente sul bicchiere di vino e poi negli occhi negli della ragazza, parevano comunicargli telepaticamente le sensazioni che provava... (segue - totale battute: 17472)

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[ 29 novembre, 2009 ] • [ eureka ]