102) "IL NOSTRO ALBERGO CI ATTENDE" - ROSA ROMANO BETTINI | LEGNANO (MI)

All'hotel Villa Ida dormivano tutti; solo il portiere, discreto, aspettava. La serata era dolce, il cielo di un incredibile blu e l'aria tutta profumava di mare. Vittorio, di ritorno da una cena conviviale, avrebbe voluto passeggiare tra i vicoli silenziosi e lungo il torrione vicino alla spiaggia, fantasticando sul suo futuro, ma era mezzanotte passata e l'euforia della cena stava lasciando il posto a un vago malessere. Con Cesare e Gian Maria, due amici di Alassio che non vedeva da un anno, aveva trascorso una serata festosa in una trattoria di Garlenda, dove avevano mangiato pansotti al sugo di noci, coniglio alla ligure, cima e verdure, il tutto innaffiato da ottimo vino: prima un rossese doc, poi un assaggio di vermentino, e infine un Pigato dell'entroterra albenganese a cui Vittorio non aveva saputo dire di no. Ora però un'insolita ebbrezza lo faceva vacillare dall'allegria al malumore, dalla leggerezza alla gravità della vita. Entrò in albergo con passo traballante, non vide il gradino e rischiò di cadere. «Prima non c'era o mi sbaglio?» disse per giustificarsi al portiere, il quale sorrise e, con un cenno del capo, gli consegnò le chiavi della 324. Quella camera, sobria e raffinata, con un terrazzino delizioso da cui si poteva ammirare il profilo della Gallinara, un'isola simile a una tartaruga che cuoce al sole la propria corazza, era piaciuta subito a Vittorio che, arrivato a Salea per la consueta sagra del Pigato, anziché comportarsi come tutti gli anni, ossia arrivare comprare e ripartire, aveva deciso di fermarsi qualche giorno in albergo. Ormai prossimo alla pensione, aveva cominciato a guardarsi attorno per selezionare un posto dove in un futuro non molto lontano poter pigramente svernare... (segue - totale battute: 14514)

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[ 26 novembre, 2009 ] • [ eureka ]