54) "CORTOCIRCUITO" - MARINA PIERI BUTI | LIVORNO

E’ vero che mi sono inacidito. E’ inutile che Teo e Grazia continuino a farmi le loro solite battute stupide lanciandomi frecciatine e risate amare. Me n’accorgo anche da solo no? Non sono mica stupido, e allora…andatevene a farvi un giro, mi verrebbe da dire, tanto per non essere volgare, e invece me ne sto sempre zitto con quell’aria che manco io me la sopporto più che me la trascino dietro da non so quanto tempo. Avrei bisogno di aria pura, ecco di cosa avrei bisogno, invece continuo a farmi proteggere dalla cortina di fumo delle mie Philip Morris e dalle cuffiette Sony che, benedetto chi l’ha inventate, sono meglio di uno scafandro da palombaro nelle relazioni umane. Dicono che questa società vada sempre più a rotoli, che sarebbe meglio imparare qualche arte marziale per la difesa personale tante volte ti trovassi davanti qualche balordo che te le suona e poi ti deruba bene bene ma io sono scettico su queste visioni catastrofiche stile “terzo millennio” anche perché a me non è mai capitato niente del genere, semmai sono io a spaventare la gente. L’altro giorno, per esempio, volevo sapere solo che ore erano perché Mario mi aspettava come sempre al barrino sotto casa e dovevo essere di un ritardo pazzesco visto che tutti i miei parametri temporali erano sballati (non porto l’orologio ormai da anni, prima era solo uno stupido puntiglio, adesso è diventato una questione di principio), allora mi sono avvicinato a una vecchietta che aspettava l’autobus ma devo essere stato troppo maldestro nel tirarmi via le cuffie, agitato com’ero per il ritardo, così ho iniziato a urlare perché avevo ancora nelle orecchie l’ultima dei Chili Peppers e mi sembrava che quello fosse il volume normale, invece da come la donnetta s’è irrigidita con lo sguardo spiritato e la borsetta che se la teneva stretta sotto braccio, ho capito che mi doveva aver preso per un mezzo drogato, così non me la sono presa più di tanto se non mi ha risposto, ho iniziato invece a correre a più non posso pensando solo a non accumulare ulteriori minuti e la gente intorno deve davvero aver creduto che non fossi stato completamente normale, perché nessuno mi ha ostacolato il passo anzi tutti bravi e accorti ad evitarmi…mi è scappato da ridere, davvero!, Ho riso che era un secolo che non lo facevo, ho sentito persino male ai muscoli facciali e più correvo, più ridevo, quando sono arrivato da Mario dovevo essere davvero un bello spettacolo! Sudato e rosso come un ragazzino all’uscita della scuola... (segue - totale battute: 18794)

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[ 08 settembre, 2009 ] • [ eureka ]