La vista che si gode dai balconcini fioriti dell'Hotel Annunziata è quella delle grandi occasioni, anche quando non accade nulla. Il Castello Estense sembra galleggiare sull'acqua del fossato che lo cinge, il tintinnio dei campanelli delle biciclette è un cinguettare continuo, merito della piazza ricoperta di ciottoli. Ferrara è una città che vive tranquilla, nascondendo giardini ed enigmi nei cortili interni dei suoi meravigliosi palazzi.

La mia camera è elegante e sobria, esattamente come la città che mi ospita. Sono qui in vacanza ma, avendo un blog dedicato ai viaggi, ho pensato di sfruttare questo week end per scrivere un pezzo dedicato alla città estense. Il mio è solo un piccolo blog ma i contatti giornalieri mi incoraggiano a continuare questa avventura online. In fondo il passaparola è meglio di una guida patinata, e chi frequenta internet lo sa bene, ecco perché ho deciso di ascoltare i consigli di chi ha già visitato questo gioiello del rinascimento e ho deciso di vedere coi miei occhi la magia di cui tutti mi hanno parlato.

“Le consiglio di usare la bicicletta, l'Hotel Annunziata offre il servizio di noleggio ai propri ospiti”.

L'addetta alla reception, armata di cartina e ottimi consigli, è la cosa migliore che poteva capitarmi, quando si arriva in una città di cui si conosce poco o nulla, un sorriso amichevole può fare miracoli.

All'Annunziata le coccole sono di rigore, dalle poltroncine Frau nella saletta della colazione, alle ceramiche ferraresi di Riccardo Biavati, esposte in una vetrinetta della Hall. Il posto l'ho scovato grazie ad internet, faccio sempre così quando devo partire. Una veloce ricerca mi ha portato a scoprire questo spicchio di mondo, un albergo dalla facciata retrò ma ricco di tutti i confort più moderni. Credo che questo sia l'angolo più bello della città, in pieno centro storico, col castello che incombe sui passanti e la cattedrale a due passi, con l'antica Via Romano piena di negozi e il passeggio nell'elegante Via Mazzini... (segue - totale battute: 14371)

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Giunti a Ferrara ci trovammo nel bel mezzo di un turbine vorticoso di biciclette. L’architettura medioevale della piazza, il riottoso pavé, gli austeri bugnati, evocarono in me l’atmosfera dei tornei cavallereschi ove i cicli sostituivano i destrieri, le sporte della spesa e le cartelle appese ai manubri, gli scudi, gli ombrelli le lance. Si fece impellente il bisogno di abbandonare l’auto per poterci unire a quell’improvvisato, curioso, palio: non potevamo parteciparvi tout court, vista la tracotanza del nostro SUV 3000 diesel, assimilabile più a un tank assettato per la guerra del golfo, che a una biga bardata per l’equivalente ferrarese della giostra del Saracino. Detti una rapida scorsa alla guida turistica aperta al capitolo recettività alberghiera. Sarà stato per l’assonanza del nome con quello di una contrada senese protagonista del palio dell’Assunta, o, per la mia pigrizia, così incline a sposarne la sua straordinaria vicinanza alla piazza, che la mia attenzione subì una magnetica attrazione per l’hotel “Annunziata”: una sorta di colpo di fulmine sulla “via del damasco”, dei suoi parati, delle sue moquette, dei suoi divani. Era proprio lì, a due passi dal castello estense, ammiccante nel blasone delle sue 4 stelle ad “annunziarsi”... (segue - totale battute: 20849)

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