"TRA LE ACQUE E IL CIELO" - LUCIANO POLETTO GHELLA | CUMIANA (TO)

Le tracce ritornano in mente ripercorrendo tragitti smarriti. Arrivare a Courmayeur rinunciando all’autostrada, su per il rettilineo di La Salle, quando già s’indovina la montagna là in fondo. Memorie che si snodano lungo la Dora, come le curve sotto ai castelli, Fènis, Sarre. Le fate e gli armigeri sui merli di Saint Pierre di fronte alle cortigiane di Aymavilles. Laggiù l’eleganza degli Challant dominava la Valle, fino al matrimonio con la nipote di Alfieri. Poi gli Entrèves: scienza, cultura. Già, Entrèves: tra le acque, tra i due fiumi. Cercare echi smarriti: di qua la Dora di Veny: la chiesetta, lì sopra la Brenva, la Noire, laggiù il Miage. Di là quella di Ferret, dove finisce il mondo. Deve finire dopo essere passato sotto le Grandes Jorasses.

Entrèves, la Casa Forte. Tornare lassù, al ricordo di quell’unica Vallée Blanche, giù per il Monte Bianco. Sci senza poter pensare, se sotto le solette hanno un pezzo della grande montagna. Tornare alle piste dello Chécrouit. E a Gressoney o a Champoluc. Gli Kneissl, allora c’era Karl Schranz. A Pilaz, dove in alto avevano aperto un tracciato da libera, per buttarsi giù senza coscienza, anche per morire.

Adesso scrivono Pila, tanto la z non si pronuncia. Appena oltre il ponte romano di Pont Saint Martin, appena su per la mongiovetta, come si chiamava la salita di Monjovet, io torno ad allora, scrivo la z...

(segue...)

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[ 02 January, 2012 ] • [ eureka ]

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