22) "NIENTE DA PERDERE" - GIULIO PIANCASTELLI | BOLOGNA

La navetta che lo aveva prelevato dalla stazione insieme a uno sparuto gruppetto di nomadi cittadini infreddoliti dall’abbrivio novembrino era stata costretta a fermarsi da un’automobile che le aveva tagliato la strada a un incrocio regolato da un semaforo che uno dei due mezzi non aveva rispettato. Accadde nei pressi dell’ospedale, a poche centinaia di metri dall’albergo che la burocrazia aziendale aveva selezionato per lui in occasione dell’ennesimo meeting di progetto: i due uomini dietro il volante dei rispettivi veicoli si liberarono delle imbracature necessarie alla circolazione e di numerosi freni inibitori, passando dagli insulti a finestrini abbassati a calci pugni e spintoni in un tempo così breve da impedire a chiunque di notare la prontezza di riflessi di una passeggera che, isolatasi dai grumi dei compagni di viaggio, aveva agguantato fulminea il proprio cellulare e digitato il numero della polizia. All’arrivo della volante, lui si lasciò trasportare anonimo dal rivolo umano che sgocciolava alla chetichella fuori dalla porta centrale, piccola gente terrorizzata dalla prospettiva di disattendere i propri esausti riti serali per offrire testimonianza dell’accaduto... (segue - totale battute: 8548)

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[ 08 October, 2010 ] • [ eureka ]