2) "LE DUE CASE DELLO SCORPIONE" - GIACOMO MASSAROTTO | PADOVA

Una mattina d’inverno, livida e gelida come la lama di un coltello, due figure chiuse nelle rispettive palandrane di velluto nero sfidavano il vento che soffiava contrario, per raggiungere il castello cittadino. Erano messer Jacopo Dondi, insigne professore di astronomia, medicina e filosofia dell’Università di Padova, ed il figlio Giovanni, tredicenne. Il famoso astronomo era stato convocato da Umbertino da Carrara, incoronato da poco Signore della città, ed era atteso alla porta della reggia da un impassibile cavaliere. Quando giunsero al ponte levatoio, le due figure furono riconosciute da Bastiano della Castagnara, temuto capitano della scorta del principe, che fece un cenno ai soldati appiedati, in tenuta di battaglia. Bastiano cingeva una enorme spada ricurva ed il suo corpo asciutto era chiuso in uno scintillante corpetto d’acciaio. Indossava lunghi stivali di cuoio dalla suola spessa, alla quale erano allacciati speroni esagerati. Il ragazzo dava la mano al padre e osservava timoroso la mole del cavallo nero e la barba ispida del condottiero dello stesso colore. Notò il grande naso aquilino sul volto del capitano e come il solo occhio destro fosse vivo e penetrante mentre l’altro, deturpato da una vistosa cicatrice, era cieco... (segue - totale battute: 12180)

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